lunedì 15 febbraio 2010

G8, Bertolaso e lo scandalo annunciato. La verità di Renato Sosu


Pubblico di seguito una lettera scritta dall'ex Governatore della Regione Sardegna Renato Soru, pubblicata dal quotidiano La Nuova Sardegna e nel sito "Sardegna Democratico" dove l'ex Governatore cerca di fare chiarezza sullo scandalo del G8, sulle presunte accuse di Cappellacci e su gli sprechi di denaro pubblico.



Stato, Regione, bandi e segreti
di Renato Soru


L'ex governatore racconta la sua verità sui lavori per il vertice. Soru: "un buon inizio ma poi con Berlusconi è cambiato tutto".


La Nuova Sardegna, 14/02/2010. Caro direttore, mi spiace che il presidente Cappellacci sia evidentemente nervoso e sotto stress, come appare dalla dichiarazione apparsa sui giornali di oggi, inadatta a chi svolge un importante ruolo istituzionale, in cui mi da del bugiardo e contesta le mie affermazioni su quanto avvenuto a La Maddalena. Si tratta di una dichiarazione alle agenzie, casualmente rilasciata in tarda serata contemporaneamente quasi al TG1 delle 20 in cui in un opera di mistificazione della realtà e di delegittimazione dei giudici, si è sorprendentemente messo insieme la mia vicenda, quella di Berlusconi e quella di Bertolaso. Come nella scorsa campagna elettorale per le elezioni regionali, si usano prepotentemente i mezzi di comunicazione per "distruggere" la credibilità degli avversari o delle voci non allineate. Allo scopo non ci sono regole, anche falsità eclatanti vanno benissimo, come quelle pubblicamente pronunciate da Berlusconi contro di me durante la citata campagna elettorale, per la quale è ancora pendente una mia circostanziata denuncia presso il Tribunale di Tempio.
Il Presidente Cappellacci, molto probabilmente avendo ricevuto suggerimenti esterni, sostiene che io non possa criticare in alcun modo quanto avvenuto alla Maddalena poiché tutto si sarebbe svolto sotto la mia responsabilità e durante il periodo della mia presidenza o nei due mesi di vicepresidenza Carlo Mannoni.
E' vero, rivendico con orgoglio che durante la mia presidenza, grazie alla decisione del governo Prodi, sia stata ideata ed avviata una grande opera di riqualificazione ambientale e di rilancio socio-economico dell'isola, che si avviava a mettere da parte un passato prevalentemente legato alle attività militari e a costruire un futuro di attività legate alla cantieristica da diporto e al turismo culturale e ambientale.
Questo progetto era sostenuto da un equilibrato mix di risorse finanziarie nazionali e regionali e poteva contare su un evento quale il G8 che garantiva la necessaria rapidità dei lavori e la promozione dell'immagine internazionale dell'arcipelago.
Il decreto Prodi (settembre 2007) di avvio del progetto prevedeva la collaborazione di due responsabilità: il Comitato di indirizzo (presieduto dal presidente della Regione) e l'ente attuatore che aveva la mera responsabilità amministrativa e tecnica e che dava alla presidenza del Consiglio la garanzia del rispetto della necessaria segretezza e dei tempi. inoltre prevedeva l'assicurazione di una quota di lavori alle imprese sarde.
Si iniziò bene, in un clima di fiducia e collaborazione tra Regione e Protezione civile, coinvolgendo necessariamente l'amministrazione comunale e gli altri organismi interessati.


Nel marzo 2008 con un'ordinanza Prodi stanzia i primi 100 milioni di euro per progettazione, organizzazione e sicurezza del G8 e avvio dei lavori. La Regione partecipa attivamente alla definizione del progetto complessivo, riguardante anche il porto storico, la riqualificazione urbana, un vasto progetto di edilizia sociale a Moneta, opere idriche e di depurazione fognaria, viabilità e il ponte di Caprera, e infine il riuso dell'arsenale anche quale sede per i cantieri nautici e per l'alta formazione del turismo nautico.


Aprile 2008: si insedia il governo Berlusconi e immediatamente cambia il quadro di riferimento e la qualità della collaborazione. L'ente attuatore a Roma procede in segretezza all'affidamento dei lavori, con un quadro iniziale di spesa che sarebbe poi lievitato in modo sostanziale durante il corso dei lavori.Negli appalti non viene rispettata la previsione della quota di affidamento diretto alle imprese sarde e solo dopo le nostre forti rimostranze la struttura di missione ripara seppure solo parzialmente. Per altro di questo c'è un'inquietante traccia nelle intercettazioni pubblicate.


Giugno 2008, partono i lavori governati interamente dalla protezione civile in un cantiere protetto dai militari e secretato.


Luglio 2008, dopo tre mesi dal suo insediamento, Berlusconi che intendeva trasferire il G8 a Napoli arriva alla Maddalena e prende visione dei luoghi e dei progetti, suggerisce modifiche come la richiesta di graniti nel porto. Ho un ricordo del tutto spiacevole di quella visita.
Berlusconi irriguardoso delle istituzioni democratiche che deliberatamente cerca di ignorarmi e disconoscere il legittimo ruolo della Regione.Dopo questa plateale manifestazione di cambiamento di rapporti Stato - Regione, si va avanti con bertolaso che difende il proseguimento dei lavori previsti alla Maddalena.Agosto 2008, ordinanza di Berlusconi che finanzia 217 milioni (che si aggiungono ai 100 già stanziati da Prodi) per le opere alla Maddalena e 522 milioni di Fas regionali per la Sassari-Olbia.


Settembre-Ottobre 2008, i lavori degli alberghi e dell'arsenale entrano nella fase cruciale. Emerge improvvisamente un quadro di spesa notevolmente diverso da quello previsto e la necessità di nuove risorse finanziarie.


Ottobre 2008, Berlusconi con un decreto legge revoca i 522 milioni di fondi Fas per la Sassari Olbia e inoltre, del tutto arbitrariamente e illegittimamente revoca altri 111 milioni di Fas nazionali (grandi attrattori turistici del Mezzogiorno) addebitando in sostituzione il relativo onere, per finanziare le opere dell'arsenale, sui fondo Fas della Regione. Immediatamente ho contestato al presidente Berlusconi la gravità e l'illegittimità dell'addebito, con cui di fatto distoglie fondi della Regione per 111 milioni, invitandolo a modificare la decisione.


3 novembre 2008, alla Maddalena, su richiesta del presidente della Regione, si tiene una riunione, a cui partecipa anche l'assessore Mannoni, con i diversi responsabili della protezione civile e della struttura di missione. Nel corso di tale riunione di oltre sette ore ho avuto modo di manifestare forti perplessità sugli appalti e sui prezzi, chiedendo espressamente di riconsiderare i prezzi d'appalto e di rinegoziare ove possibile le previsioni di spesa, riportando anche alcune puntuali considerazioni. Rimane da assegnare la concessione dei due alberghi, della marina, del centro congressi e dei diversi edifici dell'arsenale per le destinazioni d'uso originariamente concordate, in modo tale da assicurare il puntuale svolgimento del G8 ma anche garantire il progetto e i ritorni di sviluppo e di lavoro per la comunità locale. In diverse occasioni ho raccomandato la necessità della massima trasparenza e valorizzazione di tutte le competenze locali.


Dicembre 2008, dimissioni del presidente della Regione e subentro del vicepresidente Carlo Mannoni. Nonostante le ripetute richieste, il diritto ed il normale buonsenso, la predisposizione del bando di concessione degli alberghi e dell'arsenale viene gestita dalla struttura di missione nella consueta segretezza. di questo vi è una sorprendente e amara traccia nelle intercettazioni pubblicate.


Il 28 gennaio 2009 viene trasmesso al vicepresidente Mannoni, via fax e senza alcun preventivo contatto personale, uno schema di nuova ordinanza articolate in due punti: a) la conferma del finanziamento di 10 milioni di euro per il porto storico; b) l'intesa della Regione alla delega a Bertolaso della gestione della gara di concessione delle opere realizzate. Nella stessa data, come già chiarito, Mannoni esprime l'intesa della Regione, ma solo per la parte ben conosciuta del finanziamento del porto. Nessuna intesa viene rilasciata per la rimanente procedura di gara, complessa, delicata e che aveva necessità di attenti approfondimenti.


Il 5 febbraio 2009, in piena campagna elettorale, senza specifica intesa da parte della Regione, Berlusconi firma comunque l'Ordinanza che rimane segreta fino alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 2009 (primo giorno di Cappellacci nuovo presidente eletto).
Ancora prima della pubblicazione nella gazzetta Ufficiale il 14 febbraio Bertolaso avvia effettivamente la gara che si conclude con l'assegnazione dell'unico concorrente nel marzo 2009.
Come facilmente ricostruito, nessun bugiardo e nessuna bugia. Piuttosto una attività intensa di governo e di difesa degli interessi dell'Isola.Ora, il presidente Cappellacci dovrebbe definitivamente rendersi conto di essere da quasi un anno lui presidente della Regione Sardegna e conseguentemente prendersi tempestivamente carico di questa come delle altre responsabilità che con molta evidenza trascura. Si faccia coraggio, si prenda le sue responsabilità e la forza che gli dovrebbe venire dal rappresentare in questo momento tutti i sardi. Chieda con decisione il ripristino delle risorse finanziarie sottratte, chieda l'immediata presa in carico da parte della Regione di tutto il compendio della Maddalena. Si prenda la responsabilità di definire secondo il progetto di sviluppo originario l'utilizzo delle opere realizzate e predisponga di conseguenza i bandi di gara (fuori da qualsiasi procedura di emergenza), completi le opre previste e finanziate del porto storico e dell'edilizia sociale per i maddalenini. Infine, il presidente Cappellacci, qualora venissero confermate le responsabilità finora emerse, assicuri che la Regione si costituisca parte civile per la restituzione dei soldi pubblici indebitamente spesi.




14 febbraio 2010

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